domenica 21 ottobre 2018

LIPARI -CAVE DI CAOLINO -

FOSSILE DI PALMA NANA A LIPARI. - FOSSILE DI FOGLIA D'ALLORO -

Le cave di caolino, oggi abbandonate ma utilizzate già in epoca greca, si aprono sul versante occidentale dell'isola, a poca distanza dall'abitato rurale di Quattropani, affacciandosi sui "timponi" (le formazioni più antiche di Lipari, emerse circa 220.000 anni fa). Il sentiero costeggia le pareti della cava, dove antiche fumarole hanno prodotto vistose policromìe, frutto delle alterazioni delle rocce, un campo fumarolico tuttora attivo, che testimonia come l'isola sia ancora oggi interessata da attività vulcanica, e le pareti tufacee di Timpone Pataso, dove si osservano i depositi stratificati che hanno riempito il lago che esisteva intorno a 100.000 anni fa.Tra le specie fossili più comuni la palma nana, ancora oggi piuttosto diffusa nella zona tanto da averne ispirato il toponimo Palmeto.





















FOSSILE DI PALMA NANA A LIPARI.

I tufi di Tampone Pataso hanno restituito importanti testimonianze fossili relative alle piante che crescevano attorno al paleo lago."Questi reperti conservati nelle collezioni di vari musei geologici (Lausanne,Madrid,Palermo),sono stati oggetto di intenso studio fin dall'ottocento.....Alcuni campioni sono esposti nel castello di Lipari."Fonte:
naturalista Pietro Lo Cascio.





CURIOSITA' SULLA PALMA NANA.- CHAMAEROPS HUMILIS.
Il nome del genere Chamaerops deriva dal greco khamai (piccolo o prostrato) e rhops (cespuglio), in riferimento al portamento contenuto della pianta.
Le palme sono piante molto antiche e la loro origine, datata attraverso i resti fossili, risale a circa 145 milioni di anni fa. L’esemplare più vecchio, piantato nel 1585, si trova nell’orto botanico di Padova ed è noto come palma di Goethe in quanto lo scrittore tedesco affascinato dalla sua bellezza ha voluto dedicarle il famoso saggio Metamorfosi delle piante.









Una foglia di alloro nelle ceneri delle eruzioni di Monte S.Angelo.(piroclastiti a foglie).


Sulla parete di Bagnosecco i livelli di selce si alternano regolarmente agli strati di cenere vulcanica. Probabilmente, gli stessi prodotti caldi causarono le condizioni di sovrasaturazione dell'acqua e la precipitazione della silice sul fondo del lago. Alla base della parete formata dai materiali che riempivano il bacino, si trova ancora una sorgente di acqua satura in silice.











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