mercoledì 17 maggio 2017

AGRIMONIA

Agrimonia.

L'etimologia del nome è piuttosto discussa:secondo alcuni autori Agrimonia sarebbe una traduzione di Argemone (una specie di papavero) pianta in grado di guarire le ulcere dell'occhio,qualità attribuita all'agrimonia.G.Pitrè segnala,a questo proposito,che il popolo siciliano chiamava con il termine agrimonia,una forma di infiammazione delle palpebre curata con lavaggi di acqua e limone.
Il secondo termine,eupatoria,deriva dal nome di Mitridate,anche chiamato Eupatore,re del Ponto tra il I°e il II°secolo a.C.che,per primo,ne avrebbe testato le qualità terapeutiche.Tuttavia,non bisogna dimenticare che,in greco,"fegato"si dice èpar-èpatos e che,in effetti,le sommità della pianta,hanno infiorescenze gialle come la bile e che,secondo la Teoria delle Segnature,sono annoverate da millenni tra i migliori rimedi depurativi del fegato.







AGRIMONY.....L'ERBA DI S. GUGLIELMO.

Abbiamo già parlato del fiore di Bach Agrimony. Questo rimedio floriterapico di Edward Bach non contiene il principio attivo della pianta ma solo la sua vibrazione energetica. Non serve appunto a lenire problemi fisici, ma piuttosto emozionali. I benefici di questo fiore sono:

Aiuta a combattere l’ansia
Permette di affrontare i problemi e le paure nascoste
Assumerlo blocca quel circolo vizioso che porta sempre a mostrarsi felici e spensierati davanti agli altri, quando in realtà non lo si è.
Insegna ad accettarsi per ciò che si è

Spesso stati come l’ansia, le paure nascoste, la depressione e l’incapacità di accettarsi causano anche problemi fisici come i problemi alimentari, il vizio di mangiarsi le unghie… E’ un fiore prezioso e deve essere assunto per periodi medio lunghi affinché possa mettere in moto il cambiamento necessario per sentirsi meglio.





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