sabato 5 gennaio 2019

GROTTE DEI ROSSI.

GROTTE NEOLITICHE A VULCANO PIANO.


Le sepolture di Vulcano hanno subito radicali mutamenti dal momento che sono state ristrutturate nelle età successive,specie nella Tarda Antichità e in età altomedioevale,quando sono state trasformate per lo più in abituri, oppure sono state incorporate a questi ultimi.Arduo è come si può immaginare il loro inquadramento cronologico,specie in assenza di reperti stratificati,quasi sempre assenti nelle grotte a causa delle ripetute frequentazioni.
Si pensa..."a un derivato della cultura religiosa maltese di ascendenza neolitica" e inoltre "...non ci sfugge la mediazione che in tutto questo processo debbono avere svolto le isole Baleari e soprattutto la Sardegna la cui presenza alle Eolie è peraltro variamente documentata specie durante l'età del bronzo.Durante quest'ultimo periodo l'apporto culturale della facies RODI'-TINDARI-VALLELUNGA è probabilmente responsabile delle numerose tombe a forno presenti nell'isola."
(CENTRO DI DOCUMENTAZIONE E RICERCA PER LA SICILIA ANTICA "PAOLO ORSI).

 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 

domenica 2 dicembre 2018

ARTISTI DELLE ISOLE EOLIE.

                  FELICE LUIGI PAINO.




Pescatore - cm 100x100



 
 ANFORE- cm 120x200







                   STROMBOLI - cm 70x120




               PRIMAVERA -cm 100x120-




                   SOGNANDO L'INDIA -




            IL CASTELLO -cm 100x200-


Gli Artisti delle Isole Eolie
Geri Palamara
" ...Personaggio poliedrico (pittore, poeta, musicista) che fa dell'esistenza un miracolo da vivere. La sua arte può essere interpretata come un orfico rituale dove lui celebra il mistero dell'universo...."







sabato 1 dicembre 2018

GLI ARTISTI DELLE ISOLE EOLIE.

ARTISTA EOLIANO: SILVANO LIPAROTO.

Opere realizzate con tecnica mista:colori ad olio e sintetici con aggiunta di conchiglie,sassolini e sabbia di mare.


                     ISOLE cm 65x75





                STROMBOLI cm65x100






              SALINA naif cm65x75




           CATTEDRALE DI LIPARI 70x100



       
OCCHIO PROFONDO  -olio su tela- cm 50x70




          FIORI - olio su tela- cm 50x70




       POLLARA - olio su tela - cm50x60




       LUMACA -Scultura naturale in legno -




SCULTURE REALIZZATE CON ROCCE E GROSSI SASSI DURISSIMI,IN DIALETTO CHIAMATI"cuta i mari"raccolti sulla spiaggia e levigati dalla risacca.













domenica 25 novembre 2018

MUSEO ARCHEOLOGICO DI LIPARI.(SINTESI)

I reperti sono esposti in ordine cronologico, cominciando dalla sezione preistorica e proseguendo nelle sezioni dedicate all‘età classica. Le altre sezioni presenti sono quella vulcanologica, molto interessante per capire il contesto delle civiltà che hanno vissuto sulle Isole Eolie, quella epigrafica, quella paleontologica e quella dedicata ai reperti rinvenuti nei relitti di navi affondate nelle acque delle Eolie.
La sezione più interessante e più ricca di pezzi unici è quella dedicata all’età classica: i pezzi esposti sono migliaia, e c’è da perdersi tra le decine e decine di vasi greci decorati in stili diversi a seconda dell’epoca e della provenienza. Tra tutti i reperti presenti nella sezione classica segnalo i più straordinari: una collezione di maschere teatrali greche di terracotta, rinvenute in un corredo funebre, con i principali personaggi delle tragedie e delle commedie greche. Insieme alle maschere sono state trovate anche decine di statuette di terracotta che raffigurano scene teatrali, piccole miniature che non parlano solo di teatro, ma che illustrano anche la vita quotidiana degli abitanti della Magna Grecia.
 
 
 

SALA XXIII del museo archeologico eoliano.


Complesso di terrecotte votive, databili fra gli ultimi decenni del IV e la prima metà del III secolo a.C. : busti e statuette di Demetra o Kore (Persefone) e di altre divinità (Hermes ed Artemide), "pinakes" (quadretti) figurati a rilievo con sacerdotesse in atti rituali e divinità femminili, etc.Dalla necropoli di Lipari proviene il più ricco ed il più antico, "corpus" di terrecotte di soggetto teatrale: una documentazione di straordinario interesse per la più approfondita conoscenza di importanti aspetti del teatro greco. Seguendo l'ordine espositivo: maschere della tragedia, del dramma satiresco (composizioni teatrali di intonazione umoristico o decisamente comico, fra i cui protagonisti figurano satiri) e della Commedia antica (rivolta soprattutto alla caricatura di aspetti della vita politica e sociale dell'epoca). Sono stati identificati i personaggi di diverse tragedie di Sofocle ed Euripide, alcune delle quali non pervenuteci nell'integrità del testo: del primo "Le Trachinie", 1' "Edipo re" e la perduta "Filottete a Troia", del secondo "Le Troiane", 1' "Alcesti" e le perdute "Alexandros", "Chrysippos", "Ecuba"; inoltre la smarrita "Ettore" di Astidamante il giovane (tragediografo del IV secolo a.C.). Un gruppo di maschere dovrebbe riferirsi alle "Ecclesiazuse" (le donne a parlamento) di Aristofane (il maggiore maestro della Commedia Antica) mentre ad una commedia di soggetto mitologico, non pervenutaci, appartengono le due stupende maschere di Eracle e Hades.

Numerosissime sono le statuette di attori della Commedia cosiddetta di mezzo, prevalentemente della seconda metà del IV secolo a.C. vecchi, giovani, schiave e schiavi (anche negri), donne, in diversi tipi variamente atteggiati e caratterizzati. Ancor più cospicuo é il gruppo delle maschere (oltre cinquecento esemplari) di personaggi della Commedia Nuova di Menandro, di ambiente borghese, la cui produzione, nell'ambito della sola prima metà del III secolo a. C. inizia dopo il 290 a.C., anno della morte del commediografo ateniese. I reperti sono esposti in ordine cronologico, cominciando dalla sezione preistorica e proseguendo nelle sezioni dedicate all‘età classica. Le altre sezioni presenti sono quella vulcanologica, molto interessante per capire il contesto delle civiltà che hanno vissuto sulle Isole Eolie, quella epigrafica, quella paleontologica e quella dedicata ai reperti rinvenuti nei relitti di navi affondate nelle acque delle Eolie.

La sezione più interessante e più ricca di pezzi unici è quella dedicata all’età classica: i pezzi esposti sono migliaia, e c’è da perdersi tra le decine e decine di vasi greci decorati in stili diversi a seconda dell’epoca e della provenienza. Tra tutti i reperti presenti nella sezione classica segnalo i più straordinari: una collezione di maschere teatrali greche di terracotta, rinvenute in un corredo funebre, con i principali personaggi delle tragedie e delle commedie greche. Insieme alle maschere sono state trovate anche decine di statuette di terracotta che raffigurano scene teatrali, piccole miniature che non parlano solo di teatro, ma che illustrano anche la vita quotidiana degli abitanti della Magna Grecia. MASCHERE DEL MONDO TEATRALE GRECO.

Il confronto con i testi letterari e l’opera del lessicografo Polluce conferma che il ritrovamento di Lipari – costituito da più di 2500 oggetti, risalenti al periodo della colonizzazione greca dell’isola (580-252 a.C.) – rappresenta per vastità, completezza e organicità, il maggior corpus figurativo esistente e una preziosissima documentazione per la ricostruzione della storia del mondo teatrale greco.1) MASCHERE DI DEIANIRA E DI ARCHELAO ,reative alle TRACHINIE DI SOFOCLE.2) MASCHERE DI EDIPO E GIOCASTA NELL'EDIPO RE.3)MASCHERE DI ECUBA E DELL'ARALDO. TALTIBIO,personaggi delle TROIANE.4)FILOTTETE E PARIDE del Filottete a Troia di Sofocle.





domenica 18 novembre 2018

MUSEO DI LIPARI.CULTURA DEL MILAZZESE.


.SALA V.

Media Età del Bronzo (fine XV-prima metà XIII sec.a.C.), rappresentata dalla "Cultura del Milazzese" (dal nome di un promontorio dell'isola di Panarea), con produzioni di ceramiche somiglianti a quelle siciliane della "Cultura di Thapsos", così da far pensare ad una conquista delle Eolie da parte di genti provenienti, ancora una volta, dalla Sicilia

Con la Sala VI si conclude la visita al Piano Superiore dell’edificio che ospita la Sezione Preistorica e si passa al Piano Terra, ovvero alle Sale VII - X che documentano la Tarda Età del Bronzo e l'Età del Bronzo Finale, nonché il Capeduncole con sopraelevazioni sulle anse, tipiche del tardo appenninico peninsulare momento iniziale della fondazione della colonia greca.
La Tarda Età del Bronzo (seconda metà XIII - fine XII sec. a.C.), rappresentata dalla "Cultura dell’Ausonio I", con tipi ceramici del tutto nuovi, improntati su quelli del Tardo - Appenninico dell’Italia peninsulare da dove, probabilmente, provenivano le genti che in questo momento avrebbero conquistato l’isola. Nelle ceramiche di questa Cultura sono singolari le sopraelevazioni sulle anse delle scodelle, conformate "a cilindro semplice" o "doppio", "a grandi corna", "ad ascia", "a volute contrapposte"
- Ceramica caratteristica dell'Ausonio II.L’Età del Bronzo Finale (XI - X sec. a.C.), rappresentata dalla "Cultura dell’Ausonio II", con la produzione di una ceramica di impasto, decorata a bugne e a solcature, riconducibile a quella della "Cultura Protovillanoviana" della penisola italiana.