domenica 2 dicembre 2018
sabato 1 dicembre 2018
GLI ARTISTI DELLE ISOLE EOLIE.
ARTISTA EOLIANO: SILVANO LIPAROTO.
Opere realizzate con tecnica mista:colori ad olio e sintetici con aggiunta di conchiglie,sassolini e sabbia di mare.
ISOLE cm 65x75
STROMBOLI cm65x100
SALINA naif cm65x75
CATTEDRALE DI LIPARI 70x100
POLLARA - olio su tela - cm50x60
LUMACA -Scultura naturale in legno -
SCULTURE REALIZZATE CON ROCCE E GROSSI SASSI DURISSIMI,IN DIALETTO CHIAMATI"cuta i mari"raccolti sulla spiaggia e levigati dalla risacca.
domenica 25 novembre 2018
MUSEO ARCHEOLOGICO DI LIPARI.(SINTESI)
I reperti sono esposti in ordine cronologico, cominciando dalla sezione preistorica e proseguendo nelle sezioni dedicate all‘età classica. Le altre sezioni presenti sono quella vulcanologica, molto interessante per capire il contesto delle civiltà che hanno vissuto sulle Isole Eolie, quella epigrafica, quella paleontologica e quella dedicata ai reperti rinvenuti nei relitti di navi affondate nelle acque delle Eolie.
La sezione più interessante e più ricca di pezzi unici è quella dedicata all’età classica: i pezzi esposti sono migliaia, e c’è da perdersi tra le decine e decine di vasi greci decorati in stili diversi a seconda dell’epoca e della provenienza. Tra tutti i reperti presenti nella sezione classica segnalo i più straordinari: una collezione di maschere teatrali greche di terracotta, rinvenute in un corredo funebre, con i principali personaggi delle tragedie e delle commedie greche. Insieme alle maschere sono state trovate anche decine di statuette di terracotta che raffigurano scene teatrali, piccole miniature che non parlano solo di teatro, ma che illustrano anche la vita quotidiana degli abitanti della Magna Grecia.
SALA XXIII del museo archeologico eoliano.
Complesso di terrecotte votive, databili fra gli ultimi decenni del IV e la prima metà del III secolo a.C. : busti e statuette di Demetra o Kore (Persefone) e di altre divinità (Hermes ed Artemide), "pinakes" (quadretti) figurati a rilievo con sacerdotesse in atti rituali e divinità femminili, etc.Dalla necropoli di Lipari proviene il più ricco ed il più antico, "corpus" di terrecotte di soggetto teatrale: una documentazione di straordinario interesse per la più approfondita conoscenza di importanti aspetti del teatro greco. Seguendo l'ordine espositivo: maschere della tragedia, del dramma satiresco (composizioni teatrali di intonazione umoristico o decisamente comico, fra i cui protagonisti figurano satiri) e della Commedia antica (rivolta soprattutto alla caricatura di aspetti della vita politica e sociale dell'epoca). Sono stati identificati i personaggi di diverse tragedie di Sofocle ed Euripide, alcune delle quali non pervenuteci nell'integrità del testo: del primo "Le Trachinie", 1' "Edipo re" e la perduta "Filottete a Troia", del secondo "Le Troiane", 1' "Alcesti" e le perdute "Alexandros", "Chrysippos", "Ecuba"; inoltre la smarrita "Ettore" di Astidamante il giovane (tragediografo del IV secolo a.C.). Un gruppo di maschere dovrebbe riferirsi alle "Ecclesiazuse" (le donne a parlamento) di Aristofane (il maggiore maestro della Commedia Antica) mentre ad una commedia di soggetto mitologico, non pervenutaci, appartengono le due stupende maschere di Eracle e Hades.
Numerosissime sono le statuette di attori della Commedia cosiddetta di mezzo, prevalentemente della seconda metà del IV secolo a.C. vecchi, giovani, schiave e schiavi (anche negri), donne, in diversi tipi variamente atteggiati e caratterizzati. Ancor più cospicuo é il gruppo delle maschere (oltre cinquecento esemplari) di personaggi della Commedia Nuova di Menandro, di ambiente borghese, la cui produzione, nell'ambito della sola prima metà del III secolo a. C. inizia dopo il 290 a.C., anno della morte del commediografo ateniese.
I reperti sono esposti in ordine cronologico, cominciando dalla sezione preistorica e proseguendo nelle sezioni dedicate all‘età classica. Le altre sezioni presenti sono quella vulcanologica, molto interessante per capire il contesto delle civiltà che hanno vissuto sulle Isole Eolie, quella epigrafica, quella paleontologica e quella dedicata ai reperti rinvenuti nei relitti di navi affondate nelle acque delle Eolie.
La sezione più interessante e più ricca di pezzi unici è quella dedicata all’età classica: i pezzi esposti sono migliaia, e c’è da perdersi tra le decine e decine di vasi greci decorati in stili diversi a seconda dell’epoca e della provenienza. Tra tutti i reperti presenti nella sezione classica segnalo i più straordinari: una collezione di maschere teatrali greche di terracotta, rinvenute in un corredo funebre, con i principali personaggi delle tragedie e delle commedie greche. Insieme alle maschere sono state trovate anche decine di statuette di terracotta che raffigurano scene teatrali, piccole miniature che non parlano solo di teatro, ma che illustrano anche la vita quotidiana degli abitanti della Magna Grecia.
MASCHERE DEL MONDO TEATRALE GRECO.
Il confronto con i testi letterari e l’opera del lessicografo Polluce conferma che il ritrovamento di Lipari – costituito da più di 2500 oggetti, risalenti al periodo della colonizzazione greca dell’isola (580-252 a.C.) – rappresenta per vastità, completezza e organicità, il maggior corpus figurativo esistente e una preziosissima documentazione per la ricostruzione della storia del mondo teatrale greco.1) MASCHERE DI DEIANIRA E DI ARCHELAO ,reative alle TRACHINIE DI SOFOCLE.2) MASCHERE DI EDIPO E GIOCASTA NELL'EDIPO RE.3)MASCHERE DI ECUBA E DELL'ARALDO. TALTIBIO,personaggi delle TROIANE.4)FILOTTETE E PARIDE del Filottete a Troia di Sofocle.
domenica 18 novembre 2018
MUSEO DI LIPARI.CULTURA DEL MILAZZESE.
.SALA V.
Media Età del Bronzo (fine XV-prima metà XIII sec.a.C.), rappresentata dalla "Cultura del Milazzese" (dal nome di un promontorio dell'isola di Panarea), con produzioni di ceramiche somiglianti a quelle siciliane della "Cultura di Thapsos", così da far pensare ad una conquista delle Eolie da parte di genti provenienti, ancora una volta, dalla Sicilia
Con la Sala VI si conclude la visita al Piano Superiore dell’edificio che ospita la Sezione Preistorica e si passa al Piano Terra, ovvero alle Sale VII - X che documentano la Tarda Età del Bronzo e l'Età del Bronzo Finale, nonché il Capeduncole con sopraelevazioni sulle anse, tipiche del tardo appenninico peninsulare momento iniziale della fondazione della colonia greca.
La Tarda Età del Bronzo (seconda metà XIII - fine XII sec. a.C.), rappresentata dalla "Cultura dell’Ausonio I", con tipi ceramici del tutto nuovi, improntati su quelli del Tardo - Appenninico dell’Italia peninsulare da dove, probabilmente, provenivano le genti che in questo momento avrebbero conquistato l’isola. Nelle ceramiche di questa Cultura sono singolari le sopraelevazioni sulle anse delle scodelle, conformate "a cilindro semplice" o "doppio", "a grandi corna", "ad ascia", "a volute contrapposte"
- Ceramica caratteristica dell'Ausonio II.L’Età del Bronzo Finale (XI - X sec. a.C.), rappresentata dalla "Cultura dell’Ausonio II", con la produzione di una ceramica di impasto, decorata a bugne e a solcature, riconducibile a quella della "Cultura Protovillanoviana" della penisola italiana.
giovedì 15 novembre 2018
PRIMA ETA' DEL BRONZO.
La cultura di Capo Graziano è il nome dello stile dei manufatti provenienti dal villaggio di Capo Graziano nell'isola di Filicudi . Tutti i reperti sono esposti presso il Museo archeologico regionale eoliano. Sala V :Prima età del bronzo.Cultura di Capo Graziano.(primi secoli del II millennio a.C.). Filicudi:Filo Braccio con disegni stilizzati di uomo ,barche e mare.
Schematizzazione delle incisioni sulla tazza di Filo Braccio. (di Davide Mauro ) Ceramica di Capo Graziano. Reperti del villaggio S.Vincenzo - Stromboli - (Cultura di Capo Graziano) Deposito votivo di vari vasi.
Capanna di Capo Graziano.
ENEOLITICO INIZIALE -
MUSEO DI LIPARI
Panarea, ceramica dello “stile di Piano Quartara”Serro Brigadiere di Salina.
- Serro DellAcqua di Salina, ceramica dello stile di Piano Quartara.L'Eneolitico Medio (metà III millennio a.C.), è testimoniato da materiali nel classico "Stile di Piano Conte", provenienti dalla stazione di Serra Fareddu dell’isola di Stromboli e dal contemporaneo insediamento di Serro Brigadiere di Salina.
- Malfa di Salina, corredo funerario.L'Eneolitico Finale (seconda metà III millennio), rappresentato dalla stazione eponima di Piano Quartara dell’isola di Panarea, è scandito attraverso un'esposizione di materiali provenienti, sia dalla stessa isola di Panarea , sia dal Serro dell'Acqua e dal Serro Brigadiere dell'isola di Salina, nonchè da alcuni corredi tombali provenienti da Drautto di Panarea e da Malfa di Salina
SALA IV. FASE MEDIA DELL'ENEOLITICO,INTORNO ALLA META' DEL III MILLENNIO A.C.
"Cultura di Piano Conte" (dal nome di una località dell’isola di Lipari), con una produzione di ceramica bruna decorata a larghi solchi, secondo motivi orientali, anatolici - Ceramica dello “stile di Piano Quartara”. (dal nome di una località dell'isola di Panarea), con una produzione di ceramica piuttosto grossolana, che sembra richiamare culture della Sicilia (Chiusazza, Malpasso, Conca d’Oro) specie nella conformazione "a barchetta" della bocca di alcuni vasi, nonché delle anse, che presentano un andamento "a gomito" con appendice pizzuta .
sabato 10 novembre 2018
ALCUNE IMMAGINI DEI REPERTI DEL MUSEO EOLIANO
Il museo è stato realizzato nel secondo dopoguerra e contiene, per la maggior parte, reperti archeologici provenienti da sistematiche campagne di scavo, condotte dagli archeologi Luigi Bernabò Brea e Madeleine Cavalier, nel territorio delle isole Eolie.
È costituito da oltre 40 sale, ubicate in diversi edifici del complesso del Castello, e suddiviso in diverse sezioni:
Preistorica.
Sezione classica - dedicata ai materiali di età arcaica, classica, romana e bizantina. Sala dell'archeologia subacquea.
Epigrafica - cippi e stele funerarie della necropoli greco-romana di Lipari
Delle Isole minori - reperti preistorici delle isole minori (Punta Milazzese a Panarea, Capo Graziano a Filicudi)
Vulcanologica - geomorfologia e vulcanismo delle Eolie.
Paleontologica - del quaternario
nelle quali sono esposti strutture architettoniche, esempi di scultura in marmo e pietra, corredi funerari, vasi, cippi, steli tombali e sarcofagi in pietra che testimoniano la vita della polis e l'evoluzione del culto dei defunti. Inoltre ceramiche di tipi e fogge varie, maschere teatrali e statue fittili.
Esistono poi due sezioni staccate del museo ubicate sulle isole di Panarea e Filicudi e molti materiali sono esposti nell'Antiquario Civico di Salina.
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