giovedì 15 novembre 2018
ENEOLITICO INIZIALE -
MUSEO DI LIPARI
Panarea, ceramica dello “stile di Piano Quartara”Serro Brigadiere di Salina.
- Serro DellAcqua di Salina, ceramica dello stile di Piano Quartara.L'Eneolitico Medio (metà III millennio a.C.), è testimoniato da materiali nel classico "Stile di Piano Conte", provenienti dalla stazione di Serra Fareddu dell’isola di Stromboli e dal contemporaneo insediamento di Serro Brigadiere di Salina.
- Malfa di Salina, corredo funerario.L'Eneolitico Finale (seconda metà III millennio), rappresentato dalla stazione eponima di Piano Quartara dell’isola di Panarea, è scandito attraverso un'esposizione di materiali provenienti, sia dalla stessa isola di Panarea , sia dal Serro dell'Acqua e dal Serro Brigadiere dell'isola di Salina, nonchè da alcuni corredi tombali provenienti da Drautto di Panarea e da Malfa di Salina
SALA IV. FASE MEDIA DELL'ENEOLITICO,INTORNO ALLA META' DEL III MILLENNIO A.C.
"Cultura di Piano Conte" (dal nome di una località dell’isola di Lipari), con una produzione di ceramica bruna decorata a larghi solchi, secondo motivi orientali, anatolici - Ceramica dello “stile di Piano Quartara”. (dal nome di una località dell'isola di Panarea), con una produzione di ceramica piuttosto grossolana, che sembra richiamare culture della Sicilia (Chiusazza, Malpasso, Conca d’Oro) specie nella conformazione "a barchetta" della bocca di alcuni vasi, nonché delle anse, che presentano un andamento "a gomito" con appendice pizzuta .
sabato 10 novembre 2018
ALCUNE IMMAGINI DEI REPERTI DEL MUSEO EOLIANO
Il museo è stato realizzato nel secondo dopoguerra e contiene, per la maggior parte, reperti archeologici provenienti da sistematiche campagne di scavo, condotte dagli archeologi Luigi Bernabò Brea e Madeleine Cavalier, nel territorio delle isole Eolie.
È costituito da oltre 40 sale, ubicate in diversi edifici del complesso del Castello, e suddiviso in diverse sezioni:
Preistorica.
Sezione classica - dedicata ai materiali di età arcaica, classica, romana e bizantina. Sala dell'archeologia subacquea.
Epigrafica - cippi e stele funerarie della necropoli greco-romana di Lipari
Delle Isole minori - reperti preistorici delle isole minori (Punta Milazzese a Panarea, Capo Graziano a Filicudi)
Vulcanologica - geomorfologia e vulcanismo delle Eolie.
Paleontologica - del quaternario
nelle quali sono esposti strutture architettoniche, esempi di scultura in marmo e pietra, corredi funerari, vasi, cippi, steli tombali e sarcofagi in pietra che testimoniano la vita della polis e l'evoluzione del culto dei defunti. Inoltre ceramiche di tipi e fogge varie, maschere teatrali e statue fittili.
Esistono poi due sezioni staccate del museo ubicate sulle isole di Panarea e Filicudi e molti materiali sono esposti nell'Antiquario Civico di Salina.
MUSEO DI LIPARI. -
LA TAZZA DI FILO BRACCIO.
Dal villaggio di Filo Braccio proviene uno dei più interessanti reperti di tutta la cultura di Capo Graziano, si tratta di una tazza con decorazioni incise, rinvenuta presso la capanna F. L'importanza di questa tazza risiede nel fatto che probabilmente è uno dei più antichi esempi di raffigurazione della preistoria italiana (Graziano I). Per quanto faccia parte della cosiddetta cultura di Capo Graziano si può dire che si discosta rispetto ai comuni reperti e trova confronto grafico in materiali da Lipari loc.Pignataro di fuori, nei quali è segnato un incrocio di linee forse raffigurazione della divisione dello spazio celeste e terrestre. Il disegno di Filicudi rappresenta un insieme di linee che secondo alcuni autori può raffigurare una figura umana a braccia aperte, in cui sarebbe possibile notare anche le membra ed il corpo. Secondo altri potrebbe essere un'immagine di un panorama con un elemento lineare, quale limite o approdo. Chiaramente l'intera rappresentazione è stilizzata, così come le onde del mare rappresentate con delle linee a zig-zag e, forse, delle barche formate da linee orizzontali con altre minori verticali. Nel caso della lettura della figura non è chiaro chi sia rappresentato, se un uomo o una divinità, se le barche partono o arrivano, tuttavia è importante dire che è l'unico esempio di rappresentazione complessa, rispetto alle semplici linee di decorazione che troviamo nelle ceramiche anche della seconda fase di Capo Graziano e del Bronzo medio.
venerdì 9 novembre 2018
MUSEO EOLIANO. SALA I ,SALA II ,SALAIII.
Al piano superiore Sala I: prima fase del neolitico eoliano, probabilmente ultimi secoli del V millennio a.C. Insediamento sugli altipiani del Castellaro Vecchio nella parte occidentale dell'isola (circa 400 m. s.l.m.).Alle testimonianze dell'industria dell'ossidiana (lame, nuclei, schegge di lavorazione) che caratterizza anche, come mostra l'ampia esemplificazione esposta, le successive culture del neolitico eoliano, si accompagna la ceramica di impasto di stile "stentinelliano", decorata ad incisioni od impressioni. . (La cultura di Stentinello è una cultura del Neolitico in Italia, il cui sviluppo inizia circa dalla metà del VI millennio a.C.. Prende il nome dal sito di Stentinello, presso Siracusa, nella Sicilia sud-orientale. Il villaggio preistorico fu scavato parzialmente alla fine dell'Ottocento ad opera di Paolo Orsi Altre ricerche vi furono condotte agli inizi del Novecento e negli anni 1960 .
SALA II. Terza fase del neolitico eoliano: intorno al 350 a.C.
Nuovo insediamento sulla Rocca del Castello, caratterizzato dalle ceramiche a motivi meandro spiralici dello Stile di Serra d'Alto. Neolitico Superiore. Ultimi secoli del IV millennio a.C. Abitato nella piana di c.da Diana. Ampie testimonianze della lavorazione dell'ossidiana il cui commercio, all'apogeo, é fonte di grande benessere economico e dell'eccezionale sviluppo demografico dell'isola. Ceramiche a superficie monocroma a vernice corallina dello stile di Diana.
SALA III. Neolitico Superiore. Altra ceramica dalla c.da Diana. Prima fase dell'Eneolitico: primi secoli del III millennio a.C. Insediamento di Spatarella sulle pendici occidentali del Monte Giardino. Insediamento sulla rocca del Castello. Ceramica dello stile di Diana con influenze della cultura precedente ma attestanti, nelle forme e nelle decorazioni, nuovi influssi culturali. Scorie di fusione del rame dal Castello, prima importante testimonianza di lavorazione locale del metallo. Ricostruzione, in due vetrine affiancate, di una sezione stratigrafica da una trincea degli scavi del Castello con la successione dei vari livelli insediativi dal Neolitico medio all'età storica.
martedì 6 novembre 2018
MUSEO DI LIPARI.
IL MUSEO ARCHEOLOGICO EOLIANO.
Il Museo Eoliano, creato nel 1954 da Luigi Bernabò Brea e Madeleine Cavalier ,espone organicamente in diversi edifici,sul Castello di Lipari,complessi di reperti provenienti dagli scavi intensamente condotti dai due studiosi nell'Arcipelago Eoliano dagli anni 40 ad oggi.
La visita inizia dalla SEZIONE PREISTORICA,all'interno del palazzo vescovile,costruito all'inizio del XVIII secolo inglobando i resti di parte del monastero normanno del XII secolo.E' dedicata alle diverse culture preistoriche succedutesi nell'isola di Lipari dal primo stanziamento umano degli ultimi secoli del V millennio (neolitico medio) e,nell'ultima sala,alla topografia di Lipàra greca e della successiva città romana.
L'Acropoli dell'antica Lipàra è un masso di riolite in parte vetrosa che s'innalza dalla piana costiera di Diana e si protende con pareti scoscese nel mare formando due insenature, due porti naturali: Marina Lunga a Nord, Marina Corta a Sud.
Gli scavi eseguiti da Bernabò Brea e da Madeleine Cavalier dal 1950 in poi hanno messo in luce sull'alto del Castello le tracce della città greca e romana e dei villaggi preistorici che l'hanno preceduta, rivelando una stratificazione che raggiunge in qualche punto i nove metri.
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